CRONACHE E MEMORIE.
I RICORDI DELLA MAESTRA LILLI

Abbiamo chiesto alla signora Rosalia Turchi della Torre, nata a Cernobbio nel 1933, di raccontarci un suo ricordo di Villa Bernasconi e delle omonime tessiture.

Non ha mai lavorato nelle fabbriche, ma all’asilo Davide Bernasconi: tutti infatti la conoscono come la Maestra Lilli.
Abitava però in via 5 Giornate, nel cuore della cittadella della seta, vicino al quartiere di San Giuseppe. Un tempo, quando era bambina, si viveva tutti con le Bernasconi (o con Villa d’Este, che però era un altro mondo, tanto da essere conosciuta a livello internazionale come “Villa d’Este – Lago di Como”): Cernobbio infatti era le Bernasconi!

Di fronte agli occhi aveva la ciminiera della Tintoria 1 (che ancora oggi è attiva e funzionante. Si tratta della Tintoria Cel) dove lavoravano molti operai. Il fumo che ne usciva serviva per stabilire la metereologia: a seconda che virasse verso Como o la Svizzera ci si poteva aspettare o meno la pioggia, mentre il suono della sirena faceva da orologio.

Gli operai avevano a mezzogiorno una pausa breve. Abitavano numerosi nel vicino Casone o nelle case del quartiere. Andavano di fretta, senza togliersi gli zoccoli di legno (uguali al paio esposto in villa, in prestito dal Museo della Seta di Como), risversandosi in via 5 Giornate tutti insieme: il rumore sembrava quello di una mandria di cavalli al galoppo (simile a quello che abbiamo riprodotto e che si può sentire, scendendo lungo il vialetto di accesso alla villa, negli orari di apertura del museo). Tuttutu tuttuttu tuè come averlo ancora nell’orecchio. Chi non faceva in tempo a tornare a casa, mangiava per strada, sedendosi sui muretti.

D’estate soprattutto, si sentiva forte, dalle finestre aperte per il caldo, anche il rumore dei telai della Tessitura, che si affacciava sulla via 5 Giornate, di fronte al Casone, accanto alle altre case dei lavoratori.

Alle Bernasconi lavorava perà sua zia Anita. Era un’impiegata, come si può riconoscere, nelle foto storiche, dal suo bel colletto bianco di pizzo indossato sul grembiule nero.

Nella Villa Bernasconi di allora (che non è quella di oggi, ma il Municipio) vivevano Leopoldo e la moglie Rosita, un donna di grande carisma, impressa nella memoria di tanti Cernobbiesi!
Questa villa era allora circondata da un importante parco, confinante con lo stabilimento.
La villetta liberty, che l’ingegnere Davide aveva fatto costruire nel 1906 dopo le nozze del figlio per trasferirvisi insiema alla moglie Annetta e alle figlie, era invece tutta oscurata dalle siepi e dagli alti alberi che la circondavano: nessuno a quei tempi l’aveva mai vista!

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